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Futuro Remoto. Sottoscritta la convenzione per la valorizzazione del sito archeologico Monte Torretta di Pietragalla

 E' stata sottoscritta questa mattina, nella sala convegni del Museo archeologico provinciale di Potenza, la convenzione per la valorizzazione del sito Monte Torretta di Pietragalla nel corso di una giornata di studio dal titolo “Futuro Remoto- Storia e prospettive di una ricerca archeologica internazionale”.
L'intesa, promossa dalla Provincia di Potenza e dal Comune di Pietragalla, è stata firmata da Apt, Regione Basilicata, Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, Polo museale regionale, Cnr-Ibam, Università di Basilicata, Université Paris 1 Panthéon Sorbonne e Università di Berlino, dal 2011 impegnate nella catalogazione e nello studio dei reperti rinvenuti dall'allora direttore del Museo archeologico provinciale Francesco Ranaldi circa 60 anni fa.


Ha partecipato all'iniziativa il capo di Gabinetto del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e Turismo (Mibact) Sen. Giampaolo D'Andrea. Nel corso dei lavori è stata, inoltre, annunciata l'apertura, in un'ala del Museo, dell'allestimento permanente dei reperti più importanti catalogati negli ultimi anni. La mostra, che verrà inaugurata ad agosto, sarà finanziata con l'Art Bonus, attivato lo scorso maggio: un credito d'imposta del 65% per le erogazioni liberali in denaro dei privati a sostegno dell'iniziativa.
“Con la firma della convenzione – ha spiegato il Presidente della Provincia di Potenza Nicola Valluzzi – intendiamo consolidare in maniera stabile l'impegno per la valorizzazione del sito archeologico di Monte Torretta che riveste una particolare importanza nella rete dei siti archeologici d'altura presenti in Basilicata assieme a Serra di Vaglio e Monte Croccia. In tale prospettiva, con il sostegno del Ministero, chiediamo un intervento finanziario, indispensabile per continuare lo studio dei reperti custoditi nel museo, per proseguire l'attività di ricerca e scavo nel sito archeologico e per predisporre opportune misure di sorveglianza nell'area, idonee a neutralizzare i continui assalti dei tombaroli e di cittadini inconsapevoli che continuano a sottrarre pietre millenarie alle cinta murarie dell'insediamento risalente al VII sec. a.c.”.
“Per il comune di Pietragalla – ha aggiunto il sindaco Nicola Sabina – è una giornata storica. Dopo un anno di lavoro si firma il protocollo di valorizzazione, una tappa importante di un percorso di sviluppo fondato sulla cultura del territorio, che avrà rilevanti ricadute non solo scientifiche ma anche turistiche”.
Dopo aver sottolineato il grande ruolo svolto dalla Provincia, fin dal periodo post unitario, per la valorizzazione del patrimonio locale e aver ricordato la figura di Ranaldi a cui va il grande merito di aver avviato le ricerche su Monte Torretta, il capo di gabinetto D'Andrea si è detto disponibile a verificare le possibilità di intervento per la prosecuzione delle attività di studio, ricerca e valorizzazione del sito, perché “l'archeologia – ha sostenuto – è un canale straordinario, non solo per comprendere il passato e costruire il futuro, ma anche per diversificare l'offerta turistica del nostro territorio”.
Sulla necessità di utilizzare la leva rappresentata da Matera capitale della cultura europea 2019 per rilanciare i percorsi interni della nostra regione, come appunto l'area archeologica di Pietragalla, si è soffermata Patrizia Minardi, dirigente Ufficio Sistemi Culturali e Turismo della Regione Basilicata, mentre Marta Ragozzino, direttrice del Polo Museale della Basilicata, ha auspicato una più intensa sinergia tra Museo archeologico provinciale e Museo Dino Admesteanu, nonché lo sviluppo di un'azione di studio e valorizzazione congiunta dei siti di Monte Torretta, Serra di Vaglio e Monte Croccia
Sono intervenuti al convegno anche Enrico Spera, dirigente del Museo archeologico provinciale, Romina Pirraglia in rappresentanza della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio e Michele Cignarale progettista culturale. Importanti infine sono stati i contributi scientifici offerti dai ricercatori Luigi Zotta, archeologo della Commissione nazionale italiana per l’Unesco Comitato Giovani (Regione Basilicata), Alain Duplouy e Vincenzo Capozzoli, Université Paris 1 Panthéon Sorbonne, e Agnes Henning, Università di Berlino.

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