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Nicola Valluzzi: Amministratore di voli, di terra e di strade
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Strade della provincia di Potenza: nessuna garanzia su prossima emergenza neve

La Provincia di Potenza non sarà più in grado di garantire con efficacia e certezza le attività di sgombero neve sulla viabilità di competenza.

Lo ha dichiarato Nicola Valluzzi, assessore alla Viabilità e ai trasporti della Provincia di Potenza, nel corso della riunione del Comitato operativo per la viabilità, convocato dalla Prefettura di Potenza nella giornata di ieri, al fine di definire la pianificazione delle attività di gestione del traffico, lungo il tratto lucano della A3 Sa – Rc, nel corso delle emergenze che dovessero verificarsi nella prossima stagione invernale per effetto di precipitazioni nevose.

 

Il piano, predisposto dall’Anas d’intesa con le Prefetture interessate, vedrebbe come ogni anno coinvolta anche la Provincia di Potenza quale ente responsabile della viabilità individuata come percorso alternativo, nei casi di chiusura al transito dell’autostrada A3 nel tratto lucano e dello svincolo Sicignano – Potenza.

“L’Ente provinciale – prosegue l’assessore – non può più organizzare un piano neve efficace che garantisca con certezza la transitabilità veicolare dei percorsi alternativi a quello autostradale. Occorre la piena consapevolezza di questa nuova condizione da parte di tutti gli attori istituzionali: Governo, Regione Basilicata e Anas. Senza risorse finanziarie sufficienti nessun servizio può essere garantito ed a pagare dazio saranno, come al solito, solo i cittadini”. “Non è utile - continua - riepilogare, ancora una volta, la somma dei tagli lineari imposti nell’ultimo biennio al sistema delle autonomie locali ed, in particolare, alla Provincia di Potenza. Serve, piuttosto, continuare nell’azione intrapresa di rigore e qualificazione dell’amministrazione locale, così come servirebbe equità e competenza anche nella indistinta imposizione di sacrifici a tutti. Avremmo voluto questo da un Governo di tecnici. Invece, a pagare sono sempre le autonomie locali, la qualità dei servizi essenziali ed in ultima istanza, evidentemente, i cittadini. Non mi pare che il Parlamento si sia sforzato granché per autoriformarsi, nonostante l’emergenza nazionale, né che il Governo “dei professori”, chiamato a salvare il Paese, si sia interessato al taglio di quei costi esorbitanti o alle indifferibili riforme delle due camere e delle innumerevoli società pubbliche partecipate dai singoli ministeri”.

“Non ci sono – conclude l’assessore Valluzzi – santuari intangibili della democrazia ed altri violabili fino allo scioglimento, ancorché questi ultimi siano quelli effettivamente scelti dal popolo sovrano”.

24 ottobre 2012

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